su preziosa segnalazione dell’amico Gianluigi
Norbiato di Lodi
di Giorgio Pattera
La PÀNACE (Heracleum
mantegazzianum, famiglia Ombrellifere), detta anche Pànace gigante per la sua
mole, vero “colosso” fra le essenze erbacee per tutte le sue parti
mostruosamente grandi, fu introdotta in Europa dal Caucaso e dall’Asia centrale
(*aliena: non-autòctona = non originaria del Continente). Il fusto è vigoroso e
cavo, provvisto di robusta peluria, spesso con macchie rosse esterne lungo lo
stelo; può raggiungere anche i 5 metri di altezza. Le foglie, larghe fino ad 1
m, sono profondamente lobate e le enormi “ombrelle” di fiori (da cui la
classificazione nella Famiglia), di color bianco-verde-giallastro, possono
raggiungere il diametro di ½ metro; fiorisce da giugno a settembre. La sua
linfa può provocare grave irritazione della pelle, per questo è sconsigliato
cogliere o maneggiare la pianta.
Ma perché, quindi, dare tanta
importanza ad una pianta in (apparenza) banale negli habitat di prati e boschi
ripariali? Per due motivi.
1°) Può facilmente essere
scambiata, da un osservatore inesperto, per altre essenze similari più
comunemente note, come il Sambuco (Sambucus nigra), il Finocchio selvatico
(Foeniculum vulgare) o, peggio ancora, per la velenosa Cicuta (Conium
maculatum).
Sambuco
Finocchio Selvatico
2°) E’ stata ingenuamente
introdotta in Italia e in altri Paesi europei, oltre che negli Stati Uniti e
Canada, a partire dalla fine del 1800 come pianta ornamentale. E’ una specie
altamente invasiva, le cui sostanze tossiche possono provocare gravi
fito-foto-dermatiti e cecità, a volte anche permanente, se inavvertitamente si
sfreghino gli occhi con le dita che siano state a contatto con la sua linfa
(così come succede col peperoncino, Capsicum annuum, con la differenza che in
questo caso l’irritazione e la lacrimazione passano in qualche minuto, lavando
i globi oculari).
Tra le
specie aliene invasive, l’Heracleum mantegazzianum (così denominato in onore
del fisio-patologo Paolo Mantegazza).
è una tra quelle che desta
maggiori preoccupazioni anche in Italia, poiché, oltre a minacciare la flora e
la fauna autoctone (fa ombra alle piante sottostanti condannandole a morte, con
un effetto a catena anche sulla fauna, costretta a cercare altre fonti di
sostentamento e dunque a spostarsi dal luogo infestato), rappresenta un serio
pericolo per l'essere umano. Infatti, entrare in contatto con questa erba
gigantesca ed esporsi in seguito alla luce solare o ai raggi ultravioletti,
provoca delle gravi infiammazioni cutanee (fitofotodermatite) con cicatrici e
lesioni bollose, dovute ad alcune sostanze tossiche presenti su foglie, radici,
steli, semi e fiori. Qualora fossero coinvolti gli occhi, si rischia persino la
cecità permanente. Per questa ragione, si tratta di una pianta che non va
assolutamente toccata. Si sta diffondendo rapidamente anche in Italia: per ora,
la sua presenza è stata segnalata in diverse regioni, ovvero Liguria, Piemonte,
Lombardia, Valle d'Aosta, Trentino e Veneto.
Perché
la Pànace di Mantegazza è tossica
L'estrema tossicità della pianta
è legata alla presenza di derivati di furano-cumarine nella sua linfa. Questi
composti chimici, prodotti dalla natura della pianta per difendersi dai
predatori, sono foto-mutageni-fototossici, cioè si attivano e diventano
pericolosi in presenza di luce solare e raggi ultravioletti. In parole povere,
quando si entra in contatto con essi, riescono a penetrare nel nucleo delle cellule
epiteliali e si legano al DNA, determinando la morte della cellula. Il
risultato è una grave infiammazione chiamata fitofotodermatite (dermatite
causata da piante ed attivata dalla luce), caratterizzata da ustioni, grandi
vesciche e cicatrici, che nei casi più gravi possono essere permanenti. Il
rischio maggiore è tuttavia per gli occhi, dato che anche piccole
concentrazioni di linfa sono sufficienti a scatenare cecità temporanea e
persino permanente.
Cosa
fare se si tocca una Pànace di Mantegazza
Chi entra in contatto con questa
pianta deve lavare accuratamente la parte del corpo coinvolta con acqua e
sapone ed evitare assolutamente l'esposizione ai raggi solari. In ogni caso è
bene consultare subito il proprio medico o, anche in caso di dubbio sull’avvenuto
contatto, recarsi al Pronto Soccorso. Non a caso le terapie standard del
personale sanitario, da contattare immediatamente quando si tocca (o si pensa
di aver toccato) la pianta in oggetto, prevedono giorni – quando non settimane
– di ‘clausura' nei confronti della radiazione solare.
Se avvistate o se credete di
trovarvi di fronte alla Pànace di Mantegazza, non toccatela e, se potete,
fotografatela per segnalarne la presenza e per consentirne il riconoscimento,
rivolgendovi al Comune competente per territorio od alle autorità locali
deputate alla protezione forestale ed alla cura del verde pubblico. A Vione, in
provincia di Brescia, il sindaco ha firmato un'ordinanza che ne vieta
l'avvicinamento per gli elevati rischi alla salute ed ha fatto delimitare
l'area dove la pianta si è nuovamente sviluppata.
A causa della fototossicità e
della sua natura invasiva, il panace di Mantegazza è spesso oggetto di campagne
nazionali di rimozione attiva, specie nei paesi europei ove rappresenta un
problema a causa della sua diffusione (Regno Unito, Germania, Belgio, Svizzera
e Scandinavia). Solo in Germania, ad esempio, vengono spesi quasi 50 milioni di
euro l'anno per la sua eradicazione.
RIFERIMENTI:
UNA CURIOSITA’…
Pànace di Mantegazza e i problemi
causati dalla sua rapida diffusione nel Regno Unito hanno ispirato un brano dei
GENESIS: The Return of the Giant Hogweed, dall’album Nursery Cryme del 1971;
Giant Hogweed è appunto il nome del Pànace in lingua inglese. In questo brano
fantastico vengono immaginati scenari apocalittici, legati alla diffusione
della pianta e alla sua ritorsione nei confronti dell’Uomo, reo di averla
trapiantata coercitivamente in terre lontane, per futili motivazioni ornamentali.
RIFERIMENTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Heracleum_mantegazzianum
https://scienze.fanpage.it/e-in-italia-la-pianta-aliena-panace-di-mantegazza-che-rende-ciechi-e-ustiona-come-fatta/
https://www.greenme.it/informarsi/natura-a-biodiversita/panace-mantegazza-pericolosa/
http://www.today.it/salute/panace-di-mantegazza-pianta-pericolosa.html