“Solo se sei pronto a considerare possibile l’impossibile,

sei in grado di scoprire qualcosa di nuovo”.

(Johann Wolfgang Goethe)

“L’importante è avere un pensiero indipendente:

non si deve credere, ma capire”

(Hubert Revees)


“L’Uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando”

(Hubert Revees)

sabato 20 maggio 2023

THE MOTHMAN PROPHECIES ovvero l’UOMO-FALENA

 



Capita anche a te di pensare che, al di là del mare,

vive una città, dove gli uomini sanno già volare…?!


                                                 di GIORGIO PATTERA

L’Uomo Falena (“The Mothman”, in inglese) è il nome dato a una strana e misteriosa creatura, che intorno alla fine degli anni Sessanta si sarebbe aggirata in un piccolo villaggio del West Virginia, Point Pleasant.

Un migliaio di famiglie vivono in questa tranquilla cittadina, situata del cuore dell’America orientale, tra il fiume Ohio e il Kanawa, dove ogni cosa sembra essersi fermata agli anni Cinquanta. Case e auto hanno un sapore lontano, al punto che un qualsiasi turista – passeggiando fra queste vie – potrebbe avere la sensazione che nulla di negativo sia mai capitato né potrebbe capitare a Point Pleasant. Eppure questa cittadina è stata spettatrice per ben 13 mesi di eventi assolutamente terrificanti e inspiegabili.


La notte del 15 novembre 1966, due coppie di ragazzi vedono qualcosa che li terrorizza a morte e dalla quale cercano di fuggire senza respiro. Arrivati fino all’ufficio dello Sceriffo, a quest’ultimo raccontano l’accaduto. Linda Sacarberry, una delle due ragazze, riferì: “Stavamo andando in giro in macchina quando ci siamo imbattuti in una specie di creatura. Non era un uccello, il corpo era quello di un uomo, solo le ali lo rendevano simile ad un volatile. Gli occhi erano di un rosso molto strano, non avevo mai visto un rosso così, non si riusciva a staccarne lo sguardo, erano come ipnotici.Abbiamo avuto la sensazione che quella creatura avesse voluto dirci qualcosa con gli occhi. Sembrava in parte uomo e in parte…?... non saprei… Eravamo troppo spaventati per restare lì e scoprirlo, siamo fuggiti il più in fretta possibile. E «lui» ci ha seguiti in volo per tutta la strada, fino ad arrivare in città. Quella creatura è piombata giù e ha urtato il tettuccio dell’auto, così abbiamo svoltato e siamo corsi all’ufficio dello sceriffo”.

Lo stesso sceriffo, qualche tempo dopo, quando altri agenti di polizia cercarono di screditare la testimonianza dei ragazzi, dichiarò: “Conosco quei giovani sin da quando erano bambini e non hanno mai creato nessun problema, ma quella notte erano veramente sconvolti dalla paura. Li ho presi sul serio”.


Cominciò tutto il 12 novembre 1966: cinque operai di un cimitero della zona riportarono l'apparizione di una strana creatura alata. Tre giorni dopo è il turno delle due coppie, Steve e Mary Mallette e Roger e Linda Scarberry, a fare l’inconsueto incontro: chi volle parlare fu solo Linda Scarberry, che descrisse una grande creatura simile ad un essere umano, ma dotata di brillanti occhi rossi e di una pelle grigio-nerastra. L'essere era molto alto, circa tre metri (dieci piedi, secondo le misure americane). Particolare importante: l'avvistamento venne effettuato nei pressi della TNT, una fabbrica di munizioni ormai in disuso risalente alla Guerra Mondiale, dove in seguito si sarebbero effettuate molte altre apparizioni. L’entità avrebbe inseguito per un certo tratto del percorso gli spaventatissimi quattro. L'avvistamento divise le forze dell'ordine: se lo sceriffo di Mason Country, il veterano George Johnson, si affretta a ricondurre il tutto all'avvistamento di un esemplare di airone insolitamente grande, invece il suo vice MillardHalstead non solo prende molto sul serio l'accaduto, ma dichiara pubblicamente di credere alla parola di quei ragazzi, che conosce dalla nascita.

Questo fu solo l’inizio. Dopo quella sera, gli avvistamenti del Mothman si moltiplicarono. Il giorno dopo, ovvero il 16 novembre, due donne ed un bambino videro la creatura aggirarsi nei pressi del vecchio deposito di dinamite. Il 24 novembre altri testimoni affermano di aver visto volare l’uomo falena sopra i capannoni del vecchio deposito. Da quel momento cominciarono a circolare i primi “identikit” della creatura. Il 25 novembre un testimone disse di aver visto il Mothmanin un campo, pronto a spiccare il volo ed a raggiungere il suo furgone. Questo è il primo avvistamento avvenuto nelle ore diurne. Simile è la testimonianza della signora Ruth Foster, il 26 novembre: uscendo di casa si trovò il volatile nel suo giardino. Spaventata rientrò e chiamò aiuto, ma all’arrivo del cognato la creatura era già volata via. Con questa cadenza inquietante gli avvistamenti continuarono a susseguirsi, non solo nella cittadina, ma anche in località vicine. Alcuni scettici ipotizzano che fosse un animale notturno che, tramandando la descrizione da persona a persona, abbia preso le forme dell’uomo falena. Tornando a Point Pleasant, durante i terrificanti mesi degli avvistamenti apparvero anche i «Men in Black», che con tutta probabilità erano interessati all’uomo falena. Parlavano in modo strano, tutte le linee telefoniche furono poste sotto controllo e alcune persone vennero minacciate, se solo avessero parlato ancora della creatura…




Il ricercatore John Keel si interessò per anni al caso, pubblicando un resoconto delle sue indagini sotto il titolo ”Il caso Mothman“. Il particolare curioso, forse il più inquietante, è quello delle telefonate anonime, che anche lo stesso Keel ricevette per lungo tempo. Infatti qualcuno lo contattava, raccontando eventi catastrofici che puntualmente si verificavano: una sorta di premonizione... Uno di questi fu, per l’appunto, proprio il crollo del Silver Bridge, avvenuto il 15 dicembre 1967. Keel pare fosse stato avvisato del fatto che il ponte sarebbe collassato e una donna, giorni dopo, affermò di aver visto qualcuno arrampicato sulla struttura del ponte, facendo pensare, dunque, che la tragica storia del ponte crollato abbia strettamente a che fare con le apparizioni dell’Uomo Falena. Da quel momento in poi la comparsa della silhouette del Mothman fu considerata presagio di sventure.


Ad avvalorare la tesi che l’essere sia apportatore di sventure, c’è anche la testimonianza di due operai della centrale nucleare di Chernobyl, che dichiararono di aver visto, poco prima dell’esplosione del reattore, “un grande uomo scuro senza testa con grandi ali e occhi rosso fuoco”. Di seguito, piloti russi ed impiegati della centrale dissero di aver visto “un enorme uccello nero, con ali grandi sette metri, volteggiare tra i fumi tossici”. L’ultimo avvistamento, che testimonierebbe l’esistenza dell’Uomo Falena, risale all’11 settembre 2001 ed è stato documentato da Steven Moran, dopo il crollo delle Twin Tower a New York. In una foto scattata casualmente da Moran, si vede quello che è stato soprannominato “l’angelo” o “il dèmone volante”. Per molti si tratta inevitabilmente del Mothman.






SulMothmanè stato detto e scritto di tutto, il contrario di tutto e, se fosse possibile, anche di più…

Si è parlato di esperimenti militari sfuggiti al controllo, di esemplari di una antica specie volatile del Pleistocene sopravvissuta fino ad oggi, di teorie del complotto, di uomini in nero…

Secondo lo scrittore A.B. Colvin, la creatura altro non sarebbe che un Garuda (= uccello, in Indonesiano), un'antica razza di creature dedite al progresso dell'umanità: nella mitologia buddista, i Garuda sono una “razza divina” di uomini-uccello. Ma secondo molti altri, in concreto, il «mostro» non sarebbe altro che foriero di sventure…



Col tempo, dell'Uomo Falena se ne appropria la cultura popolare: il Criptide diventa prima protagonista di un episodio della serieX- Files e poi, nel 2002, del film The MothmanProphecies, con protagonista Richard Gere, che riprende proprio il libro di Keel.

Questi grandi Garuda ed altri esseri alati sono strettamente associati a fenomeni luminosi. Tendono ad apparire in aree in cui gli UFO sono stati attivi e, come gli UFO, tendono a rimanere per giorni e persino per settimane nelle stesse specifiche aree.Nel 1948 una diqueste grandi entità luminose della regione Illinois-St.Luis visitò un’area della valle del Mississippi, dove da allora in poi avrebbero avvistato continuamente UFO e osservato l’attività di una mostruosa creatura irsuta. 

In molti casi i testimoni hanno visto chiaramente i soggetti nel processo di materializzazione e di smaterializzazione. Prima si osserva un bagliore, di solito rossastro, che segna l’emergere dell’oggetto dalla banda invisibile dello spettro infrarosso, per poi manifestarsi nella stretta banda della luce visibile. Ora, se l’oggetto che passa attraverso la banda visibile a più alte frequenze è il ciano (verde-bluastro), prima si scolorisce nel blu (difficile da vedere di notte) e poi entra nella banda ultravioletta.

Ma anche nel nostro Paese non mancano gli avvistamenti di «umanoidi volanti». Una delle prime segnalazioni proviene da San Martino di Bobbio (Piacenza), ove il 19 agosto 1971 Pietro Bongiorni, custode delle (allora) Terme della cittadina emiliana ai confini con la provincia di Genova, verso le h.19 si trovava sul terrazzo, in compagnia della moglie, dei figli e di un amico. Ad un tratto, tutti i presenti notarono uno strano oggetto che si stava muovendo in cielo e, man mano che si avvicinava, prendeva le forme d’un «essere umano». Giunse a circa 5 metri dai testimoni, ma non si fermò e li oltrepassò lentamente, proseguendo il suo librarsi in aria e scomparendo alla vista verso est, assumendo in volo una posizione simile a quella dei motociclisti. Letteralmente stupiti, ebbero modo di osservarlo assai da vicino e notarono che aveva un aspetto umano, alto circa un metro e settantacinque, con barba e folta chioma nera. L’entità volante, rivestita con quella che appariva come una tuta color bruno-fulvo, guardò molto intensamente il Custode con i suoi occhi scuri. Ma questi non furono gli unici ad aver incontrato l’essere con le ali: infatti, nello stesso giorno, altri testimoni oculari riferiscono d’aver osservato lo stesso essere, riconoscibile per lo strano colore della sagoma, raccogliere campioni di pietre sul greto del fiume Trebbia, sempre a Bobbio, e poi “volare via” (sic !..). (M.Tambellini, “Alieni in Italia”, 1996, Ediz.Mediterr., pag.68-69).

  



 

La troupe di «Mistero» sulle rive del Trebbia - 23 Gennaio 2013

La conduttrice racconta di aver raccolto testimonianze da «mettere i brividi», soprattutto in merito all’apparizione dell’ “uomo falena” alle terme di Bobbio, nei primi anni Settanta.

Questo umanoide sarebbe stato avvistato in diverse parti del mondo e tutti i testimoni hanno riferito descrizioni sostanzialmente simili. L’ufologo Elvio Fiorentini (curatore del sito Soprannaturale.it) nell’intervista rilasciata al programma rilancia: «Anche l’ex custode delle Terme ha visto l’uomo-falena sul Trebbia. La sua versione dei fatti è stata confermata dai familiari, da molta gente del posto e da un dipendente dell’ANAS».

Resta da chiedersi però come mai, anche in tempi di tecnologie digitali, molte delle foto più recenti dell'Uomo-Falena siano sempre estremamente sgranate o comunque poco chiare.

Cattivi funzionamenti o, addirittura, blocchi totali delle fotocamere sono molto comuni tra gli occasionali testimoni: sembra proprio che esista una forza esterna che intervenga sui dispositivi ottici, meccanici o digitali, quando creature sconosciute e/o UFO siano nelle vicinanze.

Una delle ultime immagini risale al 2016: analizzandola, un Biologo ha affermato di aver riconosciuto nella foto l'immagine di un grosso gufo che trasporta una preda appena catturata, forse un serpentello.

Alcuni anni prima un esperto, Joe Nickell, aveva affermato che la maggior parte delle fotografie incriminate, in realtà, altro non erano che immagini di gufi o di altri rapaci notturni, mentre il Biologo Robert Smith ha avanzato una spiegazione ancora più verosimile.



Esiste un volatile, denominato Gru di Sandhill (una specie di trampoliere americano), grande quanto un uomo. Secondo Smith, la maggior parte delle persone che ha creduto di vedere la creatura soprannaturale non avrebbe fatto altro che incontrare alcuni esemplari di questa specie, che avevano sconfinato dal loro percorso migratorio abituale.La gru canadese (Antigone canadensis) o gru di Sandhill è una specie appartenente alla famiglia dei Gruidi, diffusa in America del Nord e nell'estremità nord-orientale dell'Asia.

È di colore grigio-marrone uniforme e gli esemplari adulti presentano una macchia glabra rossa sulla fronte.

 

Ma agli abitanti di Point Pleasanttutto questo non interessa…



Dal 2003 nel centro della cittadina hanno fatto erigere una statua del «loro» Uomo-Falena:

è il loro modo per ricordare gli eventi di oltre trentacinque anni prima…

 

UN “CAPPELLO” INQUIETANTE…

di GIORGIO PATTERA   Il quotidiano “ LA GAZZETTA DI PARMA ” del 15 gennaio 1990 postava un breve ma intrigante trafiletto (integralmente r...