“Solo se sei pronto a considerare possibile l’impossibile,

sei in grado di scoprire qualcosa di nuovo”.

(Johann Wolfgang Goethe)

“L’importante è avere un pensiero indipendente:

non si deve credere, ma capire”

(Hubert Revees)


“L’Uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando”

(Hubert Revees)

sabato 1 agosto 2020

Solanum dulcamara, la pianta “di nome e di fatto”…


di GIORGIO PATTERA

La “Morella rampicante” o “Dulcamara” (nome scientifico Solanum dulcamara) è una pianta velenosa della famiglia delle Solanaceae. In lingua tedesca si chiama Bittersüß; in francese Morelle douce-amère; in inglese Bittersweet. Volgarmente chiamata anche “CORALLINI”, è una pianta perenne, reptante o rampicante; può raggiungere anche i 4 metri di lunghezza ed i suoi fiori, inconfondibili, hanno un bel colore violetto-porpora, con stami giallo-arancio. E’ comune in tutta Italia, anche insulare, come nel resto d’Europa; in certe zone è considerata invasiva. Deve il suo nome alla solaceina contenuta nei rami, che ha sapore prima amaro, poi dolce.

Quella delle Solanaceae è una famiglia vegetale molto importante, in quanto comprende fra l'altro diverse specie commestibili, come le patate, le melanzane e i pomodori. Il nome generico (Solanum) deriva da solanem (= consolazione, conforto) e deriva dalle proprietà medicamentose e sedative di alcune specie di questo genere. Il nome specifico (dulcamara) significa letteralmente “dolce-amaro” ed è dato dal sapore di alcune parti di questa pianta (i giovani rametti appena germogliati, messi in bocca, dapprima sono amari e poi dolci). Il frutto è costituito da una piccola bacca ovata, di colore prima verde, poi rosso a maturazione conclusa (autunno). Il suo habitat tipico si colloca nei luoghi freschi, fra le siepi o i cespugli, in luoghi torbosi, ma anche nei boschi umidi (mesofili) e nelle zone incolte, generalmente in ambiente ombroso. Il substrato preferito è calcareo o siliceo, indifferentemente, a pH neutro, in terreni nutrienti e umidi. Si riscontra fino a 1.100 metri di altitudine, ma può arrivare anche a 1.450 m. s.l.m. Molte parti della pianta (le foglie, i rametti e i frutti in particolare) contengono dei gluco-alcaloidi tossici (solanina*, solaceina, alcamina, tannino) che trovano impiego in fitoterapia, così come saponine steroiche e acido dulcamarico, per la produzione di farmaci steroidici. La parte più velenosa è costituita dalle bacche (specialmente immature) che, ingerite, possono causare nell’uomo vomito, apatia progressiva, perdita dei sensi, diminuzione della frequenza del respiro e alla fine, anche se per fortuna raramente, morte per paralisi respiratoria o arresto cardiaco. Il bestiame non è uso a cibarsene, ma se questo avviene sopravvengono paralisi e incoscienza, non la morte. La sua pericolosità, come per tutte le piante dotate di frutti allettanti, si manifesta soprattutto nei confronti dei bambini, che spesso e volentieri scambiano le bacche di essenze velenose per quelle commestibili. Per fortuna, in questo caso, i frutti, che sono molto tossici prima della maturazione, una volta maturi contengono saponine neutre poco velenose. Nonostante questo, in letteratura si annoverano casi di gravi intossicazioni a carico di bambini, causa l’ingestione di 6-8 bacche verdi. Invece la remissione della sintomatologia, in caso di assunzione di bacche rosse (mature), si ottiene nel corso di 24 ore, senza gravi conseguenze. In fitoterapia si utilizzano i giovani rametti, detti stipiti, con proprietà diaforetica (agevola la traspirazione e favorisce la sudorazione), depurativa del sangue (facilita lo smaltimento delle impurità), ma anche con leggera azione ipnotica e anafrodisiaca. Il suo impiego, quindi, sarà opportuno sotto stretto controllo medico (**).

(*) = La Solanina, in particolare, è una sostanza narcotizzante che colpisce il sistema nervoso centrale. Ricordiamo a questo proposito che anche le parti epigee verdi delle piante di patata (Solanum tuberosum) e di pomodoro (Solanum lycopersicum), facendo parte della Famiglia delle Solanacee, risultano velenose per il loro contenuto in alcaloidi e saponine. Anche alcuni veleni di origine animale (serpenti), quali la ofiotossina e la crotalotossina, presentano notevole affinità farmacologica con le saponine.

(**) = Nel 1735, l’erborista Irlandese K’Eogh riassunse così gli impieghi della Dulcamara: “Un decotto in vino apre le ostruzioni del fegato e della milza e perciò è buona per l’ittero. Inoltre cura tutte le ferite interne, le contusioni e le fratture, poiché dissolve il sangue coagulato, causando il suo passaggio nelle urine ed evitando così i trombi”.

Il Botanico svedese Carolus Linnaeus (1707-1778), ritenuto il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, la considerava un rimedio per la febbre e i disordini infiammatori. Questo dimostra come, già quasi tre secoli fa la Medicina (quella non Aziendale…) avesse il “polso” della farmacognosìa e della fitoterapia. Oggi le benefiche proprietà dei princìpi attivi della Dulcamara (sempre adeguatamente somministrati sotto controllo medico), nonostante l’arroganza della posizione dominante esercitata dalla Medicina Allopatica, vengono ogni giorno di più riscoperte e rivalutate: stimolanti, espettoranti, diuretiche, detossificanti ed antireumatiche. Anche se assunta per via orale (es. decotto di ramoscelli), sembra che sia particolarmente efficace per il trattamento di problemi cutanei, quali eczema, prurito, psoriasi e verruche. Coàdiuva anche per ridurre asma, bronchite cronica e problemi reumatici, compresa la gotta.

Curiosità:

Gaetano Donizetti, nell’<<Elisir d'amore>>, battezza con lo stesso nome di questa essenza un personaggio dell’omonima opera lirica, noto come dottor Dulcamara. Si tratta di un ciarlatano imbonitore, che spacciandosi per medico di grande fama, cerca di vendere alla gente miracolosi “specifici” (i propri portentosi preparati): fra gli altri, per l’appunto, l'elisir che fa innamorare…

RIFERIMENTI

https://it.wikipedia.org/wiki/Solanum_dulcamara

https://it.wikipedia.org/wiki/L%27elisir_d%27amore

 

BIBLIOGRAFIA:

AA.VV. – CURARSI con le ERBE – Polaris, 1995

North P.M. – PIANTE VELENOSE – The Pharmaceutical Society of Great Britain, London

M.I.Macioti – MITI E MAGIE DELLE ERBE – Newton Compton / Roma, 1993

A.Chevallier – ENCICLOPEDIA DELLE PIANTE MEDICINALI – Idea Libri / Milano, 1997

F.Stary – PIANTE VELENOSE – Istituto Geografico De Agostini / Novara, 1987


LA FARMACIA DELLA NATURA E...LA CONFERENZA DEL DR. GIORGIO PATTERA PER IL "SALOTTO ILLUMINATO":

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