“Solo se sei pronto a considerare possibile l’impossibile,

sei in grado di scoprire qualcosa di nuovo”.

(Johann Wolfgang Goethe)

“L’importante è avere un pensiero indipendente:

non si deve credere, ma capire”

(Hubert Revees)


“L’Uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando”

(Hubert Revees)

sabato 11 settembre 2021

AGOSTO 2019: AVVISTAMENTO ...UFO A FAENZA

 


di GIORGIO PATTERA

Borgo Tuliero, Faenza (RA), 18 agosto 2019, ore 20.00.

Il sole comincia a tramontare di fronte alle colline di Brisighella, bassa Valle del Lamone, alle pendici dell'Appennino tosco-romagnolo, illuminando con fulvi bagliori l’accogliente e deliziosa villa dei coniugi S.O. e E.Z. (identità complete riservate al CUN, secondo la volontà dei testimoni, ex-D.L.196/2003).

Due squisiti ospiti e persone non comuni, del tutto concrete e dal background culturale alto ma, giocoforza ed “obtorto collo”, aperte ad ogni tipo di evento, anche se obiettivamente inquietante e dalla non semplice interpretazione, com’è capitato a loro: lei, Libera Professionista nel settore della Comunicazione, lui Infermiere professionale con lunga esperienza alle spalle.

Intorno al tavolo presente in giardino, siedono davanti a loro gli inquirenti: Giorgio Pattera, biologo e giornalista di Parma, ma di passaggio in zona, responsabile del CUN (Centro Ufologico Nazionale) per l’Emilia, nonché consulente scientifico per le analisi bio-fisico-chimiche e l’amico Domenico Azzone, 1° Maresciallo in congedo dell’Aeronautica Militare, con oltre 30 anni di attività tra il Centro Radar N.A.T.O. di Poggio Renatico (FE) e l’Aeroporto Internazionale “Marconi” di Bologna. 

Iniziamo a registrare il resoconto testimoniale del recente avvistamento, in data 7 agosto 2019, ma la famiglia in oggetto sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) non essere nuova ad “incontri ravvicinati” di 1° e 2° tipo, come si evincerà dall’esposizione dei fatti: un classico caso di “repeater”...

Ma procediamo con ordine.

Come detto, mercoledì 7 agosto 2019, alle ore 21.14 precise (orario rilevato dai metadati delle foto digitali scattate dalla signora col suo smatphone), comodamente seduti nello stesso giardino in cui ci troviamo ora, si godono il fresco della sera, dopo una giornata d’intensa calura, tre testimoni: la signora S., il signor E. ed il signor B.G., amico di famiglia. La prima ed il terzo sono rivolti ad ovest, dove il disco solare è già sceso dietro le colline, mentre il sig.E. è l’unico con lo sguardo rivolto ad est, dove il cielo, completamente libero da nubi ed in assenza di vento, si sta lentamente oscurando. All’improvviso il sig.E. richiama l’attenzione degli altri due, gridando “E quello cos’è? Venite a vedere l’UFO...!!!” (memore di quanto visto quattro anni prima, quasi ad esorcizzare l’ansia che stava montando... - n.d.r.).


Due globi luminosi, che procedevano insieme linearmente ma non in formazione, uno avanti e l’altro dietro, di dimensioni maggiori di quelle di Giove (particolarmente brillante in questo periodo, ma non visibile a quell’ora in quella porzione di cielo), sono comparsi a circa 30° sull’orizzonte, fra il tetto della casa (cfr. foto) ed il crinale delle colline retrostanti, il tutto nel silenzio più assoluto. Il colore che emanano è dapprima bianco-brillante, poi cambia in arancione ed infine in rosso. Dopo il primo attimo di stupore, il sig. E. fa quella cosa che avrebbe dovuto fare anche in occasione del precedente avvistamento del 2015, ma di cui era stato inibito dal concitato spavento che lo colpì: corre in casa e prende il binocolo (un Breaker 12x60, astronomico, cfr.foto), col quale osserva meglio il fenomeno.



Il globo più grande appare di color rosso-intenso nella corona circolare, più sfumato al centro; anche la moglie, accorsa nel frattempo, riesce a scattare alcune foto col cellulare, prima che entrambi i globi “spariscano” (come lo spegnersi d’una lampadina...): il primo effettuando una specie di curva, mentre il secondo, senza effettuare virate, è apparso come “spegnersi” all’interno di un “qualcosa” simile ad una “nube sigariforme, di circa un centinaio di metri di lunghezza” (secondo la stima della signora), che antecedentemente l’inizio del fenomeno non esisteva.


La durata del fenomeno è stata stimata in 2-3 minuti, trascorsi come detto nel più assoluto silenzio: ma un silenzio “particolare”, quasi irreale, nel senso che non solo la comparsa, l’evoluzione e la scomparsa dei due globi luminosi è avvenuta senza la produzione di alcun rumore (sibilo, ronzio, motore di aereo o elicottero, fruscio di vento, stormire di fronde, ecc.), ma anche i normali rumori notturni della natura e dei boschi circostanti (latrare dei cani, frinire dei grilli, squittìo della civetta e quant’altro) si sono improvvisamente “interrotti”, per poi riprendere normalmente subito dopo: quello che in gergo ufologico si definisce “animazione sospesa”... 

Conseguenze psico-fisiche subite dai testimoni.

Mentre il sig. E. dichiara di essersi ripreso da alcuni modesti malesseri che accusava nei giorni precedenti l’avvistamento (dolori lombari e muscolari, derivati dall’attività lavorativa e dall’età), sensazione di benessere che si protrae attualmente, la moglie presenta invece una situazione più seria e complessa. L’indomani la signora accusa un forte mal di testa e molta tensione al capo, al collo ed alla nuca, con rigidità cervicale, accompagnata (ed è questa la sintomatologia più inspiegabile) da un notevole quanto immotivato aumento ponderale: la bilancia segna, al mattino successivo, + 2 kg, certamente non imputabili all’alimentazione in un contesto temporale così immediato (come tutte le donne, anche S. è molto attenta al peso, controllato ogni mattina). Molto preoccupata dalla sgradita quanto inaspettata sorpresa, chiede aiuto ad un’amica (Alessandra, masso-fisio-terapista laureata), la quale, sospettando una ritenzione idrica, le pratica una serie di massaggi con la tecnica Ayurvedica, riscontrando così il blocco di uno dei sette chakra. La terapia si rivela mirata, in quanto, applicata per una decina di giorni, risolve la situazione patologica nei giorni tra il 17 e il 18 agosto, poco prima dell’arrivo degli inquirenti. Interrogata su altre particolari manifestazioni, del tipo: irritazione oculare, infiammazione alla gola, epistassi e/o pigmentazioni cutanee anomale, la risposta della signora è stata negativa. Ricorda però d’aver avuto un processo di ricostituzione epidermica che potrebbe risultare normalmente spiegabile, ma che anche il marito, infermiere, considera “troppo accelerato”. Dettaglio che, del resto, la casistica in letteratura ufologica riporta frequentemente (cfr. episodi similari riportati nel volume scritto da Giorgio Pattera “UFO: vent’anni di indagini e ricerche...”, pagg.113-117). Chiariamo: la signora, il giorno precedente l’avvistamento, aveva avuto un piccolo incidente in bicicletta (caduta e conseguente escoriazione a livello mediano della tibia della gamba dx). La susseguente cicatrice si era infettata, producendo pus, tanto da indurre il marito infermiere a medicarla mediante garze alla Connettivina; intervento che sortiva l’effetto desiderato (guarigione completa della cicatrice) in un tempo molto breve (24 h.) rispetto alla norma (7-10 gg.). Ma sul discorso causa-effetto, circa l’avvistamento del presunto UFO, non ci sentiamo di insistere, in quanto le facoltà rigenerative del corpo umano restano comunque sbalorditive...

Considerazioni “a latere”.

La signora, richiesta in proposito, riferisce che il padre, pur essendo un uomo “coi piedi per terra” (manager in ambito economico-finanziario), era comunque portato all’osservazione del cielo: sapeva riconoscere pianeti, stelle, costellazioni ed era intellettualmente curioso della vita nel Cosmo. Aggiunge anche la presenza d’un sogno ricorrente e, per lei, angosciante, dall’età di tre anni, che si è protratto fino all’adolescenza: “il perimetro di un rombo, fatto di luce, ma all’interno del quale c’era il buio, che si contraeva, allargandosi e restringendosi elasticamente, che si dirigeva verso di me...”. Rispetto al precedente avvistamento del 2015, di cui riferiamo in seguito, in questo caso la signora non è rimasta eccessivamente turbata, tuttavia ha manifestato la volontà di non vivere nuovamente emozioni del genere. Il marito, al contrario, desidera, anzi, VUOLE assistere nuovamente a tali fenomeni, tanto da auspicarne decisamente la reiterazione... 

IL PARERE DELL’ASTROFILO

Dalle mappe celesti fra nordest e sudest, centrato su est, in questo campo di 90° di visione, anche in considerazione dell'ora con cielo ancora chiaro, solo due stelle, Altair e Deneb, possono essere visibili, ma sono bianche e a 40°-60° gradi di altezza. I pianeti Saturno e Giove, luminosi e ben visibili, sono molto lontani a sud rispetto alla zona est e sono molto lontani fra loro rispetto agli oggetti delle foto. In ogni caso stelle e pianeti non si muovono così velocemente! In teoria, se gli oggetti si muovessero da sinistra a destra, si potrebbe supporre che ipotetici satelliti in coppia, per effetto della luce solare, ad ovest passino dal bianco al rosso, ma la ISS è l'unico satellite che può avere tale luminosità. Un solo oggetto quella sera è passato dalle 21:03 alle 21:08 basso a sud-ovest, quindi considerando che gli atri satelliti in quei minuti non erano visibili ad occhio nudo, gli oggetti non erano satelliti. Una delle foto, anche se sfocata, dà il senso di un oggetto sferico circondato da alone. Non sono stelle o pianeti, quindi possono essere solo UFO nell’accezione originale dell’acronimo, nel senso di oggetti volanti non identificati, forse a guida intelligente. Questo il mio parere in base agli elementi forniti.

Claudio Balella

 

UN “CAPPELLO” INQUIETANTE…

di GIORGIO PATTERA   Il quotidiano “ LA GAZZETTA DI PARMA ” del 15 gennaio 1990 postava un breve ma intrigante trafiletto (integralmente r...