La prossima congiunzione planetaria di Giove e Saturno, che avverrà il 21 dicembre 2020, giorno del solstizio d’inverno, ha fortemente acceso la “convinzione” che stiamo entrando nell’Era dell’Aquario, chiamato anche Segno dell’Aquario; convinzione che è iniziata a circolare già dagli anni 1920-1930 del millennio scorso. (A tal proposito, la parola Aquario non ha la “c” tra la A e la q perché si riferisce ad una costellazione dal nome latino e per non confonderla con l’acquario dei pesci). L’Era, chiamata anche Era Zodiacale o Era Astrologica, corrisponde al Segno Zodiacale attraversato dal Punto Vernale (Equinozio di Primavera) in uno dei dodici settori posizionati sulla fascia dell’Eclittica del percorso apparente del Sole; i dodici settori corrispondono ai nomi delle Costellazioni che si trovano in questa fascia; l’Era viene determinata sulla base del fenomeno astronomico chiamato “precessione degli equinozi” (che vedremo tra poco). Nello Zodiaco la fascia dell’Eclittica è delimitata nella sfera celeste da due ipotetici cerchi a Nord ed a Sud del piano immaginario della stessa, ad una distanza di 9 gradi (9°) a Nord e di 9° a Sud, per un valore di 18°.
Occorre fare una prima
distinzione: quando mi riferisco a concetti astrologici, si parla di Segno
Zodiacale, che corrisponde ad uno dei dodici settori della volta celeste in cui
è suddivisa la fascia dell’Eclittica con un’estensione di 30 gradi. Quindi i 12
segni coprono il ciclo completo di 360 gradi del moto apparente del Sole in un
anno, i cui nomi vanno dal Segno dell’Ariete a quello del Toro e via via fino
al Segno dei Pesci. Mentre quando mi riferisco a termini astronomici, le
configurazioni planetarie vengono chiamate Costellazioni, che però nella volta
celeste hanno estensioni diverse: ad esempio la costellazione della Vergine
copre uno spazio di poco più di 40°. Quando parliamo del Segno dell’Ariete ci
si riferisce ad un termine astrologico, mentre quando paliamo di Costellazione
dell’Ariete ci si riferisce ad un concetto astronomico. Il pianeta Terra, che
amo chiamarla Gaia, ha diversi movimenti nel suo viaggio cosmico: la rotazione
attorno al proprio asse, (alternarsi di giorno e notte), la rivoluzione attorno
al Sole (che ne determina l’anno); il suo asse ha un’inclinazione di 23° 27’
(gradi e primi), che unitamente alla circumnavigazione del Sole determina le
stagioni. Un altro fenomeno poco conosciuto (in relazione alla sua massa e alle
sollecitazioni della rotazione della Luna ed alla gravità solare): Gaia bascula
sul proprio asse (gira come una trottola), disegnando un doppio ipotetico cono.
(Cfr. immagine tratta dal
sito “Cammina nel Sole”).
Questo movimento viene chiamato precessione degli equinozi crea due fenomeni: il primo che nel corso dei millenni il nord astronomico adesso indicato dalla “Stella Polare” (nella costellazione dell’Orsa o Carro Minore) in futuro il nord sarà indicato dalla Stella Vega (che si trova nella costellazione della Lira) ; il secondo è il suo retrocede rispetto al percorso delle costellazioni che vediamo apparire nei cieli; ossia retrocede dall’Ariete, ai Pesci, all’Aquario e così via, mentre il percorso del cielo va dall’Ariete, al Toro fino ai Pesci.
Per comprendere il susseguirsi delle Ere occorre considerare un altro fondamentale concetto astronomico, ossia il momento in cui il Sole nel suo movimento apparente interseca con l’Eclittica, detto punto vernale, detto anche Punto Ỿ (gamma), che altro non è l’Equinozio di Primavera. Tenendo conto che l’asse di rotazione è inclinato di 23° e 27’ rispetto al piano Equatoriale nel corso dell’anno i punti di contatto tra i due piani immaginari avvengono il 21 di marzo, equinozio di primavera o punto vernale oppure Punto Ỿ (gamma), ed il 23 settembre, Equinozio autunnale, chiamato anche Punto Ω (omega). Nel movimento retrogrado dell’asse terrestre il Punto Ỿ (al sorgere del Sole) si sposterà di circa un grado ogni 72 anni sull’Eclittica, quindi impiegherà circa 2160 anni per percorrere un Segno Zodiacale e circa 25.920 anni per completare il giro e trovarsi al punto di partenza (chiamato anche Anno Platonico); di conseguenza ogni Era prende il nome dal Segno Zodiacale che ospita l’Equinozio di primavera.
Esistono però due ordini di
problemi da risolvere, innanzitutto dal punto di vista astronomico e poi astrologico
per comprendere esattamente in quale Era ci troviamo.
Il primo è individuare qual è la
data esatta in cui il Punto Ỿ si trovasse nel Segno dell’Ariete o dei Pesci. Il
secondo è quello di individuare una Stella di riferimento nel segno dell’Ariete
o dei Pesci per determinare il Punto Ỿ,
d’altra parte sappiamo che tutti i sistemi planetari, e quindi le stelle della
nostra Galassia, sono in movimento; astronomicamente è complicato (nonostante
l’alto livello tecnologico) individuare la velocità delle stelle in modo esatto
ed è altrettanto difficile capire qual è la loro direzione nello spazio, questi
movimenti vengono determinati comunque con una certa approssimazione; diventa
quindi problematico determinare quale sia il Punto Ỿ nell’ingresso del Segno
dei Pesci.
Tra gli studi più seri ed
approfonditi, per comprendere qual è il Punto Ỿ che stabilisce l’inizio
dell’Era dei Pesci, ci sono quelli:
• di
Neil Michelsen dell’American Sideral Ephemeris, di San Diego, (entrata del
Punto Ỿ nel Segno dei Pesci) il 221 d.C. Questi studi erano stati ipotizzati a
livello teorico da Rudolf Steiner, il quale aveva anche caratterizzato le ere
dei Pesci e dell’Aquario.
• Neil
Michelsen è arrivato a determinare che la retrocessione Punto Ỿ è di un grado
ogni 72 anni, per cui l’Era ha una durata di 2.160 anni, e l’anno Platoniano
sarà di 25.920 anni; l’ingresso nell’ Era dei Pesci è stato l’anno 215 d.C.,
pertanto si entrerà nell’Era dell’Aquario nel 2375.
• del
Jet Propulsion Laboratory (JPL) e dell’U.S. Naval Laboratory, sulla base dei
dati della UAI, porta a determinare l’inizio dell’Era dei Pesci dell’anno 221
d.C. (285 d.C.) e di conseguenza si entrerà nell’ Era dell’Aquario nel 2381.
• della
UAI – Unione Astronomica Internazionale (nel 1929 ha disegnato i confini delle
Costellazioni), che ha definito l’inizio dell’Era dei Pesci nel 437 d.C. e dell’Aquario nel 2597.
• di
altri studi, che danno l’inizio dell’Era dell’Aquario: nel 2600 e nel 2700; di
Terry MacKinnell, nel 1447; di John Addey, nel 2621; di Palamidessi, nel 1716,
ma anche nel 2597.
Come potete osservare dall’immagine qui riportata la Terrà ha un movimento antiorario attorno al Sole, mentre la retrocessione del Punto Ỿ ha un movimento orario
La precessione degli equinozi è
definita con tempistiche diverse in base a studi ed osservazioni fatte in
epoche diverse, chi la valuta in 25.772 anni (quindi 1° ogni 71,58 anni) chi in
25.920 anni (quindi 1° ogni 72) anni. In merito esiste uno stupendo lavoro di
Robert A. Powell, nel libro “Astrologia Ermetica”.
Uno studio di Charles Dupuis, un
erudito illuminista, afferma che per alcuni la nuova era inizierà nel 2150,
mentre per altri è iniziata nel 2012. La Precessione degli Equinozi era
conosciuta dal sistema vedico già 2.500/3.000 anni fa. Questo fenomeno viene
chiamato con il termine “Ayanamsa” (dal Sanscrito ayana che significa movimento
e aṃśa che vuol dire componente); detto termine lo troviamo anche nelle effemeridi
occidentali e serve proprio per calcolare la precessione dei vari aspetti
astrologici (vedremo tra un po’ in quale modo). “Guarda caso” gli Indiani hanno
sistemi diversi per calcolare l’Ayanamsa, come il Raman Ayanamsa, il
Krishnamurthy Ayanamsa, il Lahiri Ayanamsa (dal nome del duo inventore) ed il
True Chtra paksha Ayanamsa. Come pure hanno una modalità diversa per calcolare
le Ere che chiamano Yuga che sono quattro. (Chi volesse approfondire può
leggere “la Scienza Sacra” di Swami Sri Yukteswar scritto nel 1894). Tutto ciò
dimostra ancora una volta che calcolare in maniera esatta la retrogradazione
del disco Zodiacale è molto complesso. La precessione degli equinozi era nota
anche nel mitraismo, a cui alcuni studiosi attribuiscono la scoperta. In
occidente è stato Ipparco nel II secolo a.C. ad affrontare in maniera più
“scientifica” l’argomento; ma non dobbiamo dimenticare che aveva avuto contatto
con i sacerdoti egiziani ed aveva consultato la biblioteca di Alessandria
d’Egitto.
Ricordo anche che nel 1950 anche
Carl Gustav Jung si era occupato delle Ere.
Per quanto mi riguarda, faccio
sempre riferimento ai primi due studi e a quelli di Powell perché molto simili
tra di loro, con poca differenza nel calcolo dei periodi delle Ere, effettuati
con un lavoro molto accurato.
Da dove nasce dunque la
convinzione che stiamo entrando nell’Era dell’Aquario e quando dagli studi
sopra richiamati entreremo nel 2.375 o 2.381? L’Astrologia tradizionale
occidentale non tiene in alcun modo conto della precessione degli equinozi nel
calcolo delle carte natali, o dei transiti o di altro. Per lei è come se il
cielo fosse rimasto fermo, senza movimento a 2.160 anni fa, per cui ogni anno
da oltre 2.600 anni l’equinozio di Primavera avviene sempre a 0° dell’Ariete,
il solstizio d’estate il 22 giugno si trova a 0° dei Gemelli, l’equinozio
d’autunno il 23 agosto si trova a 0° della Vergine e il solstizio d’inverno il
21 dicembre si trova a 0° del Capricorno. In modo contradditorio sostiene, da
una parte che le Ere sono in movimento retrogrado, dall’altra mantiene lo
Zodiaco fisso da 2.160, quindi adotta due pesi e due misure, quello che non
fanno l’astrologia vedica, steineriana, karmica, ecc.
La volta celeste si muove oppure
no? Penso proprio di sì, come abbiamo potuto vedere finora.
Facciamo un esempio concreto, per
meglio comprendere questa affermazione, prendendo in esame il Punto vernale del
2020 e la posizione astrologica e planetaria della congiunzione Giove-Saturno,
facendo riferimento alle Effemeridi della “International Edition”, edite da
Aureas Editions:
Punto Ỿ Punto Solstizio Primavera
del 2020 (riferito alla posizione del Sole) = 00° 00’ 04” in Ariete
Giove la 21 dicembre 2020 = 00° 06’ in Aquario
Saturno al 21 dicembre 2020 = 00° 24’ in Aquario
Il fatto che questi due pianeti
siano in congiunzione proprio a 0° dell’Aquario non significa che stiamo
entrando in Aquario perché chi determina l’ingresso nel Segno dell’Era è il
Punto Ỿ e nessun altro pianeta anche se in congiunzione con un altro, come
vediamo nelle Effemeridi tradizionali il Punto Ỿ il 21 marzo 2020 a 0°
dell’Ariete. Ma se noi adesso correggiamo questi dati con il sistema Ayanamsa,
che per il 2020 è di 24° 08’, in modo di usare dei termini di paragoni fondati
sulla stessa unità di misura vediamo cosa succede; in sostanza alle varie
coordinate sopra indicate togliamo il valore Ayanamsa ed otterremo quello che
potremmo vedere nella volta celeste:
Punto Ỿ posizione del Sole = 00° 00’ 04” in Ariete meno 24° e 08’ otteniamo 05° 52’ in Pesci
Giove la 21 dicembre 2020 = 00° 06’ in Aquario meno 24° e 08’ otteniamo 05° 58’ in
Capricorno
Saturno al 21 dicembre 2020 = 00° 24’ in Aquario meno 24° e 08’ otteniamo 05° 16’ in
Capricorno
Il Punto Ỿ del 21 marzo 2020 si
trova ancora il Pesci a 5° e 52’ e non nell’Aquario, quindi semplicemente non
siamo nell’Era dell’Aquario. Giove si trova in Capricorno e non nell’Aquario
così come Saturno, e quindi la congiunzione avviene nel segno del Capricorno,
come si può vedere anche dalla foto allegata.
La congiunzione di Giove Saturno
avviene ogni 20 anni, ovviamente in un segno zodiacale sempre diverso a cui
viene attribuita una interpretazione diversa in relazione al segno zodiacale.
L’ultima congiunzione dei due
pianeti avvenuta il 21 dicembre è quella di 400 anni fa.
Il modo di considerare la
precessione degli equinozi, anche per i temi natali individuali o collettivi,
comporta la necessità di uscire dallo schema a cui siamo stati abituati fino ad
ora. Ciò manda in fibrillazione tutti gli astrologi tradizionali, i quali si
oppongono fermamente a questa impostazione, sostenendo che le caratteristiche
tipiche e tradizionali dei segni corrispondono a quanto riscontrato ogni giorno
nelle persone: cosa che ritengono un sistema collaudato.
Di avviso completamente diverso sono gli astrologi steineriani e vedici.
Tornando alla nostra
congiunzione, non affrontiamo adesso qual è il significato di una congiunzione
in un segno piuttosto che in un altro, ma posso dire (con le parole di
Messhallah, uno dei padri dell’astrologia araba) che: “La congiunzione di
Saturno e Giove indica grandi cambiamenti nelle sette, nei partiti e nelle
religioni”: ed io aggiungo, nel sistema sociale.
Un’ultima nota curiosa:
ricostruendo le varie congiunzioni dei pianeti in questione, si è calcolato che
una di queste è avvenuta tra l’8 a.C. e il 4 a.C., da ciò è stato ipotizzato
che i Re Magi non abbiano seguito una cometa, ma questa congiunzione molto luminosa
nel cielo. Il fatto che per un periodo di tempo la “cometa non si sia vista”,
sarebbe dovuto al fatto che i pianeti con il loro moto diretto e retrogrado si
siano prima avvicinati, poi allontanati e poi riavvicinati per allontanarsi
definitamente. Combinando queste osservazioni con gli approfondimenti storici
della Galilea di quel tempo, è stato ipotizzato che Gesù Cristo sia nato nel 7
a.C.
Mi chiedo a questo punto per
quale motivo gran parte del mondo New Age e di molti “challeningers” d’oltre oceano
continuino ad insistere sul fatto che ci troviamo nell’Era dell’Aquario, forse
bisognerebbe risalire a chi ispira questo movimento, forse i soliti
“illuminati”…
Certamente tutto questo sconvolge
chi pensa in modo “tradizionale”…
Carmine Savitar Benintende
FONTE ORIGINALE:
http://www.spaziotesla.it/eividenza/1116-siamo-nell-era-dei-pesci-o-dell-aquario.html
IMMAGINI:
http://www.meteoweb.eu/2020/12/astronomia-21-dicembre-grande-congiunzione-giove-saturno/1517186/
https://astrobutterfly.com/2020/11/19/jupiter-conjunct-saturn-in-aquarius-a-new-order/
https://www.simonandthestars.it/
Altre foto:
da www.wikipedia.org