di GIORGIO PATTERA
Quale distretto della Francia non detiene la propria leggenda di Fantasmi o Dama Bianca o UFO, che ci si racconta la sera, accanto al caminetto, ad inverno inoltrato?
Il
nostro “Far filò”, insomma…
Ci
sono luoghi la cui evocazione stimola la curiosità di noi ricercatori, in
quanto le vicende tramandate su di essi sembrano magiche e irreali:il “Col
de Vence” è uno di questi.
Situato
nell'entroterra di Nizza, è noto da tempo come luogo in cui si verificherebbero
strani eventi, attirando molti escursionisti, appassionati di UFO e talvolta (purtroppo)
anche gruppi settari. Perché il Col de Vence suscita tanto entusiasmo?
Certamente per l’impulso di scoprire l’origine degli straordinari fenomeni che
avvengono in questo luogo fantasmagorico, che racchiude manifestazioni inspiegabili
ed assolutamente sconcertanti, la cui origine rimane fino ad oggi sconosciuta e
dietro alla quale si nasconderebbe un'intelligenza, una presenza tanto invisibile quanto
reale...
Un tempo si sono stabiliti in questi luoghi insediamenti Greci, Celti, Liguri, Romani, Visigoti, Ostrogoti, Saraceni e Templari; questi ultimi eressero qui la cappella dedicata a Saint Barnabé (San Barnaba).
In questo sorprendente angolo
dell’Alta Provenza si possono osservare strani agglomerati di rocce che
sembrano scolpite dalla mano dell’Uomo e forme che ricordano ideogrammi
terrestri (la Sfinge, teste di scimmia, dromedari, volti umani…), che i geologi si
sono affrettati ad attribuire all’azione di fenomeni di erosione idrico-eolica.
Ma il “dubbio” è la dote precipua dei “liberi” Ricercatori…
Il
Col de Vence è noto da molto tempo come zona di intensa attività ufologica. Già
negli anni '60 saggisti famosi, come Guy Tarade e Robert Charroux, hanno citato nelle
loro opere questo luogo magico. Anche noti ufologi, come Gildas Bourdais e
Joël Mesnard, sono saliti al “Plan des Idoles”, affermando di essere stati
testimoni di fenomeni sfuggenti ed apparentemente inspiegabili.
Le
prime segnalazioni risalgono al 1866: all'epoca, si osservavano “palle di fuoco
emergenti da una specie di nuvola”, che evolvevano molto lentamente nel cielo.
Il 6
maggio 1875, gli abitanti della Città videro “un'accecante fanghiglia infuocata
sbucare di nuovo dalle nuvole”.
Il
21 marzo 1877, altre inspiegabili luci, anch’esse simili a palle di fuoco,
apparvero ancora nel cielo.
Il
Col de Vence e tutti i misteri che lo circondano sono stati riportati al grande
pubblico nel1994da Pierre Beake, co-autore del libro “Les Mystères du Col de
Vence”.Una sera, in compagnia di un altro testimone, fu protagonista di un'insolitaosservazione: due
grandi luci di colore giallastro, che riuscì a filmare, si muovevano in cielo seguendo
una traiettoria ben precisa; in seguito presero quota a velocità costante e
sparirono nel buio. Dopo circa quaranta secondi, apparve una terza luce, per
poi scomparire anch’essa nella notte particolarmente limpida, confondendosi con
il cielo molto stellato.
Aeromobili
convenzionali? Interrogati i Controllori di volo del vicino Aeroporto di Nizza,
la risposta fu che “i radar della regione Nice-Côte d'Azur hanno rilevato, quella
sera, solo il previsto traffico locale”.
A
questo punto ci limitiamo a riportare solo un paio dei numerosi, strani fenomeni
avvenuti sul Col de Vence in tempi recenti.
13 dicembre 1997
Il
flash di un ricercatore esplode con un rumore assordante, dopo che la sua
fotocamera si è bloccata (fenomeno, quest’ultimo, ben noto: si ripete spesso
durante gli sky-watch ed è capitato anche allo scrivente –N.d.R).Tuttavia resta
illeso; circa le possibili cause, torna l’ipotesi della presenzadi una forte
perturbazione del campo elettro-geo-magnetico, naturale o indotta…
27
febbraio 1998
Durante
un'osservazione al Col de Vence, i testimoni hanno visto una piccola sfera
rosso-arancio muoversi lungo la cresta e poi verso lo zenit, in totale
silenzio.
Allora, da cosa scaturisce il mistero che circonda questo luogo particolare, così riposante durante il giorno e così enigmatico di notte, con un paesaggio, a tratti, quasi lunare e desertico, ma, in certi angoli, bucolico, quasi monastico?
Ma dalle
sue “PIETRE”,
ovviamente! Parliamo proprio di “queste” pietre…
Pietre “infisse”(come i più celebrati “MENHIRS” di Bretagna, Corsica,
Sardegna e Inghilterra), perse tra cielo e terra, con strani rilievi e forme
tormentate,che conferiscono al sito un'atmosfera così speciale, tanto da
meritare l’intrigante appellativo di "PlandesIdoles" o "Plateau
de la Lune".
Concludendo: sappiamo chele
cronache qui riportate possono sembrare poco plausibili alle menti ipercritiche,
per cui chiediamo semplicemente agli scettici di non giudicare gli eventi del
Col de Vence in base alla loro concezione della realtà.
Questi fatti esistono e sono
reali, la nostra intenzione non è convincere.
E pur sapendo di poter
incappare in una “blasfemìa ufologica” (mi si perdoni il neologismo), ci piace
accostare, anche se con le dovute proporzioni, le “sculture” di “PLAN
des IDOLES” alle più blasonate “piste di Nazca” : perché ?
È presto detto. Entrambe
sembrano voler gridare al Cielo, in un silenzio assordante:
“NOI SIAMO QUI: ci
riconoscete ?”…
BIBLIOGRAFIA
I.C.D.V. – LesInvisiblesdu“Col de Vence”–Nerusi, 2008
Beake P. –LesMystèresdu“Col de Vence” – Le TempsPrésent, 2009
http://messagesdelanature.ek.la/les-ovnis-du-col-de-vence-p876524
https://www.paperblog.fr/2008243/livres-interview-des-icvd-les-invisibles-du-col-de-vence/
http://www.coldevence.com/fr-fr/historique.aspx
https://livre.fnac.com/a2607806/I-C-D-V-Les-invisibles-du-col-de-Vence